mercoledì 12 ottobre 2011

siamo quasi...

....a Miami, lo spedizioniere non risponde per cui cerco gli indirizzi della compagnia che non è proprio a Miami ma a Fort Lauderdale, una ventina di km prima, arrivo verso le cinque di sera e mi fiondo nella zona portuale dove prendo per i capelli Wilbert, il responsabile spedizioni, che è nicaraguense, gli caccio un  due parole in spagnolo, mi prende bene e, nonostante il fuori orario riesco a farmi dare tutte le informazioni. Le opzioni sono quattro, una per le Cayman, ma non ho capitali da esportare e poi è un 'isola quindi non ce ne facciamo molto, una per il Messico vicino a Cancun ma la nave parte fra dieci giorni e perdo troppo tempo,una per Roatan dove vive Ruggero ma è un'altra isola e Ruggero è in Italia per cui cosa ci faccio là se lui non c'è quindi rimane il Belize, posso consegnargli la moto dopodomani, prendo un volo per Cancun che da Miami ci sono settanta voli al giorno e poi in bus raggiungo il Belize e ritiro la motoretta, così faccio un giro anche in Belize. Comunque ho un giorno per pensarci, saluto e vado a caccia di pneumatici che ormai sono alla frutta, anzi  dopo 14.000 km sono sulle tele. Il più grosso rivenditore di Ft Lauderdale ha una posteriore ma non mi convince però la mattina dopo combino un anteriore alla concessionaria Bmw ad un prezzo decente, con la posteriore ho ancora un migliaio di km di autonomia quindi ci penseremo in Messico.
La struttura della città è sempre la solita a quadrettoni solo che qui invece di una strada, case, una strada, case ecc qui c'è una strada, case, un canale, case, una strada ecc. L'atmosfera non è proprio da sobborgo...nei viali non c'è parcheggiato niente perchè è tutto parcheggiato nei garage che già lì ci potrebbe vivere una comune, la case sono costruite nel tipico stile "non ho stile a fare le case ma ho un fracco di soldi e adesso te lo faccio vedere"  che prendendo a piene mani dal neoclassico palladiano lo incrocia praticamente con tutto basta spendere! Sull'altro fronte della casa, sul canale, c'è ormeggiato il solito siluro da minimo ottanta piedi, che per chi non mastica barche siamo sui venticinque metri, solitamente a motore del tipo "sono ricco ma sono anche pigro" ma talvolta anche a vela del tipo" sono pigro anch'io ma ho l'equipaggio e la barca a vela fa più marinaio". Mi faccio un giro sul lungomare dove verso le cinque di sera tutti vanno a farsi un pò di sport, lo jogging tira ancora molto e vedo un paio di personaggi che invece delle scarpe hanno una specie di molleggio tipo balestra sotto le suole e corrono con quelle, non ho la più pallida idea dell'utilità della cosa ma sono convinto che volendosi devastare i legamenti siano perfette!. Mentre sono fermo a guardare un paio di kitesurfer, stupita dalla targa, si avvicina Barbara che è di Golasecca che non è uno stato d'animo come si potrebbe pensare in Friuli ma un paese mi pare del varesotto, si chiacchera, le racconto il programma del viaggio e lei è tutto un "wow" con gli occhioni da cerbiatto. La cattiva notizia è che c'è anche Erich, olandese ma soprattutto, da ieri, suo marito, ci stanno seguendo sul blog e quindi, ovviamente, auguri da tutti! Si chiude l'esperienza americana,il giorno dopo vado al porto e lascio la moto, 14,000 km nello zaino e come dice Elipapero questa volta senza pagare dazio, nemmeno una multa, bravo no? Da domani finisce la vacanza e comincia la vera avventura, si comincia a fare sul serio, altre terre, altre strade, altre genti, altre culture, altre storie, altri panorami, altri profumi... e altre burocrazie!

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