mercoledì 31 agosto 2011

...che non arriva...
...aspettando il grande geyser...

Yellowstone seconda parte

In tutto questo tripudio della natura ecco che si rompe il cavo della frizione,teoricamente non è una cosa gravissima se si ha il ricambio, che non ho, oppure se c'è un'officina nelle vicinanze, che non c'è, o meglio ci sarebbe ma non è decisamente attrezzata per le moto, quindi è come se non ci fosse.Ovviamente, come dicevo, siamo dentro il parco e non nel parcheggio di un officina autorizzata BMW, è quasi sera, ci sono gli orsi Yoghi in giro e la priorità è trovare un posto dove dormire, c'è un albergo ma solo a guardarlo si svuota il portafoglio inoltre sono sempre con Melanie, che viaggia in classe economica, per cui si opta per un campeggio, ebbene si, non ci siamo fatti mancare quest'esperienza... Dal punto di vista pratico, con il cavo della frizione rotto, non si è del tutto bloccati, con un minimo di sensibilità si può cambiare e si può anche scalare le marce senza usare la frizione, i problemi grossi sorgono quando devi partire da fermo e l'unica maniera per farlo è sfruttando una discesa, si fa prendere un pò di velocità alla moto, magari zampettando un poco, poi si butta dentro la seconda e il gioco è fatto. Bisogna quindi raggiungere il campeggio a pochi km, un pò di discesa...si zampetta e via,sembra facile, ma non quando sei in uno zoo senza sbarre dove tutti gli animali che ci vivono, e che avrebbero a disposizione migliaia di ettari di boschi e prati e valli dove farsi i cazzi loro, decidono invece di farseli, i cazzi loro, in mezzo alla strada dove dovrebbero passare le macchine che invece si fermano, ovviamente, e formano le code.Negli  Stati Uniti, contrariamente all'Italia,dove altrettanto non si potrebbe ma naturalmente si fa lo stesso,a superare una coda di macchine con la moto si rischia più che a entrare in una scuola elementare con un mitra e fare fuoco sui bambini ma se hai la corda della frizione rotta e sei in salita e non ti puoi fermare perchè non ripartiresti mai più o butti la moto nel fosso oppure superi la coda, magari buttandoti sulla destra sullo sterratino. Inutile dire che scelgo il lato b, anzi l'opzione b ..;) supero una quindicina di macchine sulla destra e trovo disteso in mezzo alla strada un bisonte,mica un opossum,.un vero bisonte, circa tremila kg il che vuol dire dieci volte più di me e della moto insieme, sente il rumore della moto e si spaventa, si alza di scatto e invece di caricare per fortuna scappa dall'altra parte.
Bmw  batte bisonte 1-0.
Il resto della serata è da tripudio,monto la tenda praticamente al buio,cena non se ne parla, vado a dormire bello sportivo in maglietta t-shirt senza considerare che siamo a 2500 mt di altitudine, durante la notte aggiungo una felpa,i calzettoni, la calzamaglia di lana ma praticamente non chiudo occhio per freddo, fame ecc., la mattina dopo 120 km sempre senza frizione per uscire dal parco e raggiungere il paesello più attrezzato nelle vicinanze, sistemo il cavo, torno verso il parco e, a pochi km dall'ingresso, trovo un delizioso ranch con delle simpatiche baite di legno in mezzo agli alberi, piscina e cucina casalinga,siccome siamo nel Wyoming, come dicono loro "forever west" e siamo in un vero ranch con i cavalli e tutto,chi ci lavora sono dei veri  cowboy che, con blue jeans, stivali, speroni e cappellone oltre che a portarti a spasso a cavallo, se vuoi,  ti servono anche la colazione e la cena ...rigorosamente con cappellone e grembiule
Alla fine mi fermerò tre giorni, Melanie due, ed è da lì che ho cominciato finalmente, a scrivere i primi post.    
Il lago grande  di Yellowstone
Sorgente di acqua calda...non sembra ma è acqua...
Chief Joseph Road

Ancora verso ovest

Superiamo i Monti del Big Horn,che sarebbe poi un grande caprone con le corna tipo montone, ogni venti km c'è il cartello che consiglia di fare attenzione al loro passaggio sulla strada ma in tre giorni non se ne è visto uno, sono le prime vere montagne che vedo nel continente americano, la strada passa dai due ai tremila metri di altitudine, sono completamente diverse da quelle cui siamo abituati ma i paesaggi sono spettacolari, ampie valli verdissime ricoperte di pini e di abeti con laghi e fiumi blu, sembra di viaggiare dentro una fotografia,  tappa intermedia e dopo aver percorso la strada di Capo Giuseppe, che non è un falegname della zona ma un famoso capo indiano di cui avevo letto la storia ma che non ho mai capito come un indiano si chiamasse Giuseppe!Boh. Fatto sta che gli hanno dedicato questa strada perchè per di là in condizioni estreme aveva portato in salvo il suo popolo e adesso è una delle strade più gettonate dai bikers americani.
Nel pomeriggio si arriva a Yellowstone che  potrei definire un luna park naturale, in un territorio grande quanto il  Friuli in mezzo alle solite valli di erba verdissima attraversate da fiumi che vanno e vengono da laghi e laghetti blu(issmi) formando cascate e rapide di ogni genere  di acqua naturalmente bianchissima, il tutto contornato dai soliti boschi di abeti verde scurissimo e naturalmente sotto il solito cielo  azzurrissimo macchiettato di nuvolette bianchissime anche loro ...ecco sparso per tutto sto scenario, come se non bastasse ci sono di tanto in tanto fumarole, sorgenti di acqua termale o sulfurea, fanghi che ribollono, soffioni, geyser e quant'altro. Non dico altro! 

lunedì 29 agosto 2011

Melanie...
...e la moto di Melanie

Il ghiaccio si è rotto...

Finalmente dopo la chiaccherata con Gigi qualcosa si è mosso,già meditavo un cazziatone a tutti per spiegare il concetto di forum( o blog) dove non c'è solo uno che parla in un auditorum vuoto, o almeno così gli sembra, ma è dato a tutti partecipare,se siete lì dall'altra parte dello schermo evidentemente mi conoscete e sapete che non cerco complimenti o similaria ma una pacca sulla spalla oppure un vaffanculo ogni tanto servono a vivere un pò insieme questa avventura, anche a scorrazzare in motoretta dall'altra parte dell'oceano in questo momento ci sono io...:), e ad avere conferme,suggerimenti,stimoli e quant'altro.
Gigi mi chiedeva di una delle prime foto,ovviamente sono sempre riferite ai testi,nella fattispecie si tratta di una installazione nel Millennium Park di Chicago,un grande pallone metallico a forma di fagiolo lucidato a specchio alto  sette/otto metri e particolarmente stimolante,in senso artistico ovviamente...
L'altro commento è firmato Pesaris...si vuole mantenere l'anonimato ma ho dei sospetti.
Un abbraccio a tutti.

domenica 28 agosto 2011


Continuo a girare per le montagne cercando di schivare la macchina turistica e commerciale che ormai ha invaso tutta la regione,vecchi villaggi finti o rifatti di pionieri e cercatori dove offrono tutta la paccottiglia immaginabile che va dalla finta gioielleria industriale indiana ai minerali delle Colline,come le ha definite l'uomo del motel dove ho dormito"turists traps" nei prossimi giorni ne vedrò a non finire.
Il 17 di nuovo in marcia verso ovest,passo le montagne e sono di nuovo nella prateria, in un distributore conosco Melanie,ha 31 anni,credo che bagnata non pesi più di quaranta chili,ha mollato il lavoro,ha affittato la casa,si è comprata una Yamaha 250 che ha più o meno i suoi anni e che a ottanta kmh sta cercando di portarla da Boston a Seattle (che vuol dire attraversare gli states dall'Atlantico al Pacifico) dove si incontrerà con il fidanzato con il quale poi,lei con la moto e lui con un maggiolino si trasferiranno in California, gran bello spirito...
Rimarremo insieme quattro giorni ( e che nessuno si faccia strane idee...), ogni tanto sulla strada può capitare.
Il giorno dopo (il diciotto agosto per chi si fosse perso) visiteremo il luogo dove si svolse la battaglia del Little Big Horn, ovvero dove gli americani si presero dagli indiani la più solenne batosta della loro storia militare sul proprio territorio e dove le ambizioni presidenziali del colonnello George Armstrong Custer naufragarono  per arroganza,  presunzione, ignoranza e stupidità costando la vita non solo a lui ma a tutto il suo battaglione, il famoso Settimo Cavalleggeri.
In mezzo a miglia e miglia di dolci colline erbose attraversate dal fiume Little Big Horn (per gli indiani il fiume dell'Erba Grassa) in cima ad un monticello dove leggenda vuole tentò un'estrema difesa con gli ultimi quindici uomini rimane un cippo e una piccola area recintata disseminata delle stesse lapidi che si trovano sparse anche su tutta l'area, a fianco un piccolo memoriale indiano ricorda i guerrieri di tutte le tribù che parteciparono alla battaglia.
Tutto,i racconti dei Ranger, il piccolo museo all'ingresso, la disposizione dei segni della battaglia ruotano intorno alla figura di Custer nonostante la tranvata che si beccò in quello che fu invece una delle più importanti dimostrazioni di orgoglio e di solidarietà della nazione indiana.
Confesso che il rapporto fra americani e nativi continua ad essere fonte di solenni perplessità.

Turista

Mi fermo un paio di giorni in zona Black Hills,il primo per un cambio olio e per la perdita di un paraolio,il secondo a spasso per le montagne e per un pò di turismo convenzionale,monte Rushmore,quello delle teste dei presidenti,e Crazy Horse Memorial,cioè follia pura,negli hanni cinquanta le tribù indiane diedero incarico ad uno scultore polacco,dal solito nome impronunciabile pieno di kszwj ecc., di scolpire un'intera montagna a colpi di dinamite per onorare la memoria di Cavallo Pazzo e ovviamente di tutto il popolo indiano....un'intera montagna!!! Certo la scala dell'opera fa impressione ma rifletto sul personaggio Cavallo Pazzo,un grande guerriero ma soprattutto un uomo di grande spiritualità,di grande altruismo,di grande disciplina e rigore spirituale ma anche umile e schivo tanto che non lasciò mai alcuna immagine di sè,ecco,non credo che avrebbe proprio apprezzato la distruzione di una montagna per farne una scultura con la sua effigie.