giovedì 25 agosto 2011

14 agosto

Allungo per entrare nella riserva,non c'è molto,aria piuttosto desolata,un paio di botteghe,la scuola,il centro medico e l'agenzia per gli affari indiani, un pò di baracche sparse,varie generazioni dei soliti pick up abbandonate nei giardini, tutto è piuttosto sgangherato e in disordine,arrivando dall'ordinatissima campagna americana sembra di entrare in un accampamento di zingari, e infatti tutte le tribù indiane, che vivessero di  caccia o di pastorizia erano fondamentalmente nomadi.
Passo per Wounded Knee, nel 1891 circa 150 persone, un intero villaggio occupato in quel momento da  vecchi, donne e bambini fu sterminato a cannonate dall'esercito,fu una delle peggiori stragi che quella storia ricordi  nonchè  l'ultimo atto formale di guerra fra il Governo e la nazione Indiana,insieme al massacro del Sand Creek e prima ancora quello del Blue Water le pagine più oscure e vergognose scritte sul territorio americano in nome del progresso e dello "sviluppo".
Attraverso le Badlands,una piccola catena montagnosa spoglia e desertica,un autentico paesaggio lunare,ai lati della strada piccoli cartelli avvisano della presenza di serpenti a sonagli e finalmente arrivo alle Black Hills,le montagne sacre dei Sioux nonchè l'oggetto del desiderio dei cercatori d'oro nella seconda metà del 1800,mi becco il primo temporale con leggera grandinata e arrivo a Sturgis in un atmosfera da day after,capannoni in via di smantellamento,officine volanti con cumuli di gomme sostituite,qualche disperato alle prese con le ultime birre nei locali,nonostante tutto c'è ancora qualche migliaio di motorette che girano con in sella i personaggi più improbabili...ovviamente di tutti i sessi...
Sturgis è una piccola cittadina di 6000 abitanti,domani è lunedì e devo far controllare una piccola perdita di olio dalla coppia conica per cui ridiscendo a Rapid City cittadina più grande e più attrezzata.
Fine anche di questa puntata...:) 

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